👩🎤 Come produrre il tuo lavoro migliore
In rilievo: l'AI è arrivata al limite, il business delle suonerie, social rewilding e altro
L’apertura di questa settimana è offerta da David Bowie che ha un consiglio su come produrre il tuo lavoro migliore:
“Se ti senti al sicuro nell’area in cui stai lavorando, non stai lavorando nell’area giusta. Vai sempre un po’ più a largo di quanto ti senti in grado di fare. Spingiti sempre un po’ al di fuori della tua portata e quando senti che i tuoi piedi non toccano più il fondo, sei nel posto giusto per fare qualcosa di entusiasmante.”
Se vuoi sentirtelo dire direttamente da lui, guarda questo video.
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Nella newsletter di oggi: il Wrapped di Spotify ha stufato, Sanremo non sarà più RAI e il paese in cui dovresti trasferirti.
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🔥 IN RILIEVO
I contenuti rilevanti di questa settimana.
L’AI è già arrivata al suo limite?
Come racconta Reuters, ultimamente diversi grandi nomi del settore dell’AI hanno iniziato ad ammettere di aver raggiunto un limite nella capacità dei modelli di AI generativa di essere intelligenti ed efficaci.
I motivi sono diversi e più o meno complicati. Per citarne alcuni:
i modelli AI richiedono enormi quantità di dati di alta qualità, ma molte fonti facilmente accessibili sono già state utilizzate;
l'addestramento di modelli avanzati consuma quantità enormi di energia elettrica, e contribuisce significativamente alle emissioni di carbonio;
aumentare la dimensione dei modelli e il numero di parametri non garantisce più miglioramenti proporzionali nelle prestazioni.
Non è del tutto una novità, comunque. La maggior parte delle grandi aziende di AI ha dichiarato fin dall’inizio che il loro vero obiettivo fosse quello di creare un’intelligenza artificiale generale (AGI) e che l’AI generativa fosse solo un divertente punto di partenza.
Il punto è che nessuno è sicuro che sia davvero possibile creare una AGI, e, nel caso, quanto tempo ci vorrà per crearla. E se l’AI per il momento non può fare più di così, hanno senso tutti questi sforzi?
Nel frattempo, ChatGPT si è rifiutata di parlare di “David Mayer”, “Guido Scorza”, “Brian Hood” e altri nomi. Al punto da crashare appena li sentiva nominare.
Il motivo non è del tutto chiaro. La teoria più diffusa è che qualcuno in Europa, che ha leggi più severe sulla privacy rispetto agli USA, abbia esercitato il cosiddetto diritto all’oblio, costringendo di conseguenza anche ChatGPT a rimuovere tutte le menzioni che lo riguardavano.
OpenAI è intervenuta ma ha un po’ glissato dicendo che è stata colpa di un glitch che ha flaggato alcuni nomi come termini da non pronunciare e spostando l’attenzione sulla possibilità (o meno) di essere davvero cancellati da un algoritmo di intelligenza artificiale.
La Chiesa ai tempi di TikTok
La Chiesa negli ultimi anni non se la sta passando benissimo: i fedeli sono sempre meno e si parla di una vera e propria crisi.
Forse è per questo che il Vaticano sta provando a rendere la sua immagine più attuale e accessibile alle nuove generazioni.
Abbiamo già parlato di Luce, la nuova mascotte in stile manga che ha destato scalpore perchè è stata disegnata da un designer di sex toys.
Ora il Papa ha chiesto di rendere le omelie più brevi, massimo 8 minuti, e più divertenti altrimenti “la gente si addormenta”. In pratica un’omelia più adatta ai tempi di TikTok.
E la papamobile diventa elettrica per spostarsi in modo green ma senza perdere lo swag perché comunque è una Mercedes Classe G da 150 mila euro.
Tutto giusto.
Il Wrapped di Spotify ha stufato
Ricordo che fino a qualche anno fa aspettavo il Wrapped di Spotify con impazienza per fare il punto di quello che stavo ascoltando, rivivere qualche momento e magari condividere una schermata nelle stories di Instagram con tanto di commento ironico.
A volte mi è capitato di ascoltare canzoni appositamente per ritrovarmi un genere nel Wrapped (ebbene sì).
Lo scorso mercoledì invece ho aperto Spotify, ho scorso il Wrapped velocemente e in maniera distratta e ho registrato una certa delusione per quello che avevo appena visto - oltre che per le mie recenti abitudini di ascolto.
Ho pensato fosse una mia sensazione personale (alla fine chissene frega del Wrapped), e invece a quanto pare non è piaciuto a nessuno e tutti si stanno lamentando.
Gli utenti su X lo stanno descrivendo come “noioso”, “flop” e “deludente”.
Tra gli elementi più criticati ci sono:
la mancanza di approfondimenti sui generi musicali preferiti;
l’assenza di battute e commenti ironici sulle scelte di ascolto;
la grafica piatta e generalmente peggiore rispetto agli scorsi anni.
Spotify ha risposto che ogni anno si impegna per “portare un'esperienza nuova ed entusiasmante su Wrapped per gli ascoltatori” e che sta già lavorando alla versione del prossimo anno.
Ma questa volta non sarò lì ad aspettarla.
Se pensi che le suonerie siano morte, ti sbagli
Non saranno più i tempi di “Mi chiamo Virgola, sono un gattino”, ma le suonerie hanno dato prova di essere un business capace di resistere al passare del tempo - anche se nessuno sa chi ci stia guadagnando.
Un bel pezzo di Chris Dalla Riva su Sherwood.
Social rewilding
Il Life Trends Report 2025 di Accenture ha intervistato i consumatori di 22 mercati e ha evidenziato 5 tendenze chiave.
Tra queste, mi è piaciuto il concetto di “social rewilding”, ossia tornare a godersi le attività nel mondo reale e le connessioni umane autentiche.
Gli ultimi due decenni sono stati una sorta di esperimento in cui abbiamo provato a capire quanto dei rapporti umani potesse essere spostato sul digitale.
Abbiamo capito che le interazioni digitali sono utili e a volte necessarie, e non riusciremmo più a farne a meno.
Ma abbiamo anche capito che non possono bastare, e che un mondo costantemente connesso e sempre più accelerato non è esattamente quello che fa per noi.
Il 42% delle persone intervistate ha dichiarato che l'esperienza più piacevole vissuta la settimana precedente è stata di tipo fisico, rispetto al 15% che ha affermato che fosse digitale, e quasi il 40% del campione ha affermato di godersi sempre di più la cosiddetta “joy of missing out” (JOMO), il piacere nel disconnettersi volontariamente.
Secondo Accenture: “Siamo sull’orlo di un movimento culturale che vede riequilibrare il proprio rapporto con il mondo fisico. Il social rewilding nasce dalla stanchezza di uno stile di vita digitale e si caratterizza come uno spostamento intenzionale verso un'esistenza più equilibrata e semplificata.”
Una bella boccata di ossigeno.
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Sanremo forse non sarà più sulla RAI.
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