🎧 Controllare il rumore
In rilievo: mrs. marijuana, niente più password, i danni dell'alluvione e altro
La quantità di informazioni che abbiamo a disposizione oggi non ha precedenti.
Tra media tradizionali, social, video, newsletter, influencer e intelligenza artificiale abbiamo accesso a qualsiasi tipo di contenuto per approfondire qualsiasi tipo di curiosità.
Ma più informazioni non significano necessariamente più conoscenza.
In effetti, gli algoritmi non sono progettati per fornirci le informazioni migliori e più complete possibili, ma per farci vedere le cose che ci piacciono.
Quello che ci arriva è una pre-selezione di contenuti ritagliati sui nostri gusti e che con buona probabilità potrebbero convincerci a continuare a guardare, seguire, mettere like, acquistare, scrollare.
Involontariamente, siamo inseriti in bolle che rinforzano le nostre opinioni, spesso parziali, sul mondo. Le cosiddette echo chambers.
Ma quello che ci piace non sempre corrisponde alla realtà o all’unica verità possibile.
E per questo il concetto di echo chambers è strettamente legato a quello di disinformazione, che oggi ha raggiunto livelli senza precedenti, spinto dalle fake news, dai clickbait e dai contenuti creati con l’intelligenza artificiale, tanto che per il World Economic Forum costituisce il più grave rischio per l’umanità nel breve periodo.
Appena prima degli eventi climatici estremi.
Per usare una metafora comune, ci troviamo immersi in un mare di contenuti in cui sbracciamo a fatica per rimanere a galla ma che alla fine ci porta dove meglio crede. Spesso, sul fondo (vedi doomscrolling).
In questo contesto, la singola più importante competenza che dobbiamo allenare e preservare ha un nome e un cognome: pensiero critico.
Il pensiero critico è l’attitudine che ci permette di mettere in discussione le fonti, esaminare i dati, e prendere decisioni consapevoli.
L’unico modo per mantenere la nostra autenticità e la libertà di pensiero.
Per controllare il rumore.
Come si fa?
Diversificando le fonti, consumando contenuti che offrono punti di vista alternativi, dal mainstream alle testate indipendenti.
Controllando chi ha creato il contenuto. È una voce autorevole? È una fonte affidabile? Ha degli interessi particolari nel condividere quel messaggio?
Consumando contenuti di qualità: no sensazionalismo, sì analisi e approfondimenti.
Impostando dei limiti di tempo. Alcuni studi suggeriscono di non trascorrere sui social più di 30 minuti al giorno per limitare effetti negativi sulla salute in generale.
Creando conversazioni sane. Meno odio gratuito, più riflessioni costruttive.
Ti vengono in mente altri consigli?
Ci sono pagine che ci consigli di seguire per migliorare la nostra dieta digitale?
Scrivile nei commenti o rispondi alla mail per condividerle con la community di Relevant.
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Nella newsletter di oggi: perché Elon sta con Donald, l’Arkansas ha tutto il litio che serve e Bennet ha avuto un’ottima idea.
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🔥 IN RILIEVO
I contenuti rilevanti di questa settimana.
Le ferite psicologiche lasciate da un’alluvione
“Il termine trauma viene dal greco τραῦμα, ferita. In medicina indica una lesione prodotta in modo improvviso, rapido e violento. A livello psichico è un turbamento che deriva da un evento che ha una grande carica emotiva. Tra gli eventi potenzialmente traumatici ci sono le guerre, le violenze fisiche o sessuali, le detenzioni, i rapimenti. E anche i disastri naturali.”
Un bell’articolo dell’Internazionale sulle alluvioni che stanno colpendo Emilia-Romagna e Toscana in questi giorni e sui loro effetti a livello psicologico.
Perché Elon Musk saltella sui palchi insieme a Trump
Elon Musk ha donato più di 75 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump, sta regalando 1 milione di dollari a chi firma la sua petizione, continua a pubblicare post su X per sostenerlo e saltella trionfalmente insieme a lui sul palco. Ma perché lo sta facendo?
Secondo il New York Times, per proteggere i suoi interessi aziendali.
Il proprietario di Tesla, SpaceX, xAI e X ha l’ambizione di plasmare il futuro dell'umanità: un chip Neuralink nel cervello, un robot in casa, un'auto senza conducente per andare al lavoro, un razzo per colonizzare Marte.
La scommessa di Musk è che se Trump vince, lui ottiene un'influenza significativa su come il governo tratterà le sue aziende.
Ma cosa succede se Trump perde?
Nel frattempo, i produttori di Bladerunner 2049 hanno fatto causa a Elon Musk e lui ha risposto che il film faceva schifo.
Guadagnino ha molto da fare
Sta girando un thriller con Julia Roberts, promuovendo Queer, scrivendo le sceneggiature di Camere separate, I Buddenbrook, Il signore delle mosche e forse pure quella del mai smentito sequel di Call Me by Your Name.
Ma, soprattutto, dirigerà il remake di American Psycho.
Su Internet si sprecano le ipotesi su chi sarà il nuovo Patrick Bateman (interpretato da Christian Bale nell’originale). Nel frattempo, si è candidato uno dei fratelli Menendez.
Le donne consumano più cannabis degli uomini
Per la prima volta, negli Stati Uniti la cannabis è consumata più dalle donne che dagli uomini e questo ha portato a un cambiamento generale delle strategie delle aziende che producono marijuana, tra rebranding e nuovi prodotti.
Potrai dimenticare le tue password per sempre
Non dover mai più ricordare le 156 password diverse che usiamo per accedere ai nostri servizi online sembra un sogno e invece è realtà. Il mondo della tecnologia le sta sostituendo con le passkeys, che rendono le operazioni di autenticazione più veloci e sicure. Le usiamo già per alcuni servizi di Google, Apple o Amazon e presto potremo usarle sulla maggior parte dei nostri siti e app.
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I Ray Ban di Meta invece stanno andando molto bene.
Il figlio di Hugh Hefner vuole ricomprare Playboy.
Amazon sta lanciando un nuovo negozio low cost per competere con Temu.
L’Arkansas ha scoperto una miniera di litio che basta per tutto il mondo.
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💋 L'app di incontri Feeld ha lanciato una rivista cartacea che parla di relazioni, sessualità e desiderio.
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