🗝️ Un buon mentore
In rilievo: "old money" club, videogiochi contro l'ansia, un brutto clima e altro
La intro di questa settimana è offerta da Leslie Higgins, il bonario e leale direttore sportivo di Ted Lasso, una delle serie più amate degli ultimi anni.
Nel finale della seconda stagione, Leslie viene interpellato da Keeley che gli chiede un consiglio estremamente importante per il suo futuro professionale e personale.
Keeley ha ricevuto un’offerta per avviare la sua personale agenzia di comunicazione, ma è preoccupata che Rebecca, proprietaria dell'AFC Richmond e sua mentore, possa essere turbata o delusa dal fatto che se ne vada.
Dopotutto, è stata Rebecca a dare a Keeley la sua più grande opportunità e ad aiutarla a raggiungere il punto in cui sta ricevendo riconoscimenti e successo da sola.
La risposta di Leslie ai dubbi di Keeley è fantastica e merita di essere ascoltata.
"Un buon mentore spera che tu vada avanti. Un grande mentore sa che lo farai".
Due frasi, quindici parole e una grande lezione di leadership.
Essere mentori è un privilegio, ma è anche una grande responsabilità.
Un buon mentore prova a darti tutti gli strumenti di cui hai bisogno nella speranza che un giorno saprai cavartela senza di lui.
Un grande mentore invece lo da per scontato che un giorno te la caverai senza di lui, e che molto probabilmente andrai anche oltre.
Sa indicarti la strada che dovresti percorrere e ti incoraggia a perseguirla.
E niente. Ora puoi pensare al tuo capo e fare qualche considerazione sul suo stile di leadership.
Ma soprattutto, se hai la fortuna di essere alla guida di un team, potresti fare qualche riflessione su come te la cavi tu nel ruolo di mentore.
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Nella newsletter di oggi: non è colpa degli algoritmi, la Rai non molla Sanremo e i migliori film su Netflix in questo momento.
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🔥 IN RILIEVO
I contenuti rilevanti di questa settimana.
E poi è arrivata l’IA cinese
Se questa settimana non dovessi aver ancora sentito parlare di intelligenza artificiale cinese, non preoccuparti. Ci pensiamo noi, ma saremo brevi.
In pratica, fino a poco tempo fa sembrava impossibile competere con le IA dei colossi della Silicon Valley, di cui ChatGPT di OpenAI è il capofila.
Poi però è arrivata la cinese DeepSeek che con una frazione dei soldi impiegati da OpenAI ha creato un modello paragonabile a GPT-4, destabilizzando il mercato e causando il crollo in borsa delle aziende americane.
Ora OpenAI accusa DeepSeek di aver violato la sua proprietà intellettuale. Nel frattempo, Alibaba ha annunciato che a breve uscirà la sua IA Qwen 2.5 che promette di essere superiore al resto del mercato.
La domanda comunque è solo una: dov’è l’Europa in tutto questo?
Non esattamente un bel clima
"Il risentimento aumenta, la rabbia è di tendenza e la discriminazione raggiunge nuovi livelli”.
È uscito il check-in annuale sulla fiducia di Edelman, che ha intervistato oltre 33.000 persone in 28 paesi.
Il verdetto? Il malcontento è diffuso, la fiducia è fragile e l'ottimismo scarseggia.
il 61% degli intervistati si sente escluso, inascoltato e poco servito, credendo che il governo e le aziende avvantaggino principalmente i ricchi e i potenti
il 40% ora considera l'attivismo ostile (come la violenza e la disinformazione) un modo valido per chiedere un cambiamento
il 69% ritiene che funzionari governativi, CEO e giornalisti ingannino intenzionalmente l'opinione pubblica con falsità o esagerazioni
solo il 36% ritiene che la vita migliorerà per la prossima generazione
E io che ci posso fare, dirai tu?
Beh, noi possiamo informarci in modo critico, costruire comunità basate sulla collaborazione e sostenere cambiamenti concreti nella nostra sfera d’influenza.
Per fortuna, la speranza non è un lusso, e forse oggi più che mai, coltivarla è il più grande atto di resistenza.
I videogiochi curano stress e ansia
È una cosa che i giocatori sanno da anni, ma ora ci sono diversi studi che lo confermano. Vale soprattutto per i cosiddetti cozy games, videogiochi pensati per trasmettere una sensazione di pace e rilassatezza, tra i quali Animal Crossing è sicuramente il più conosciuto.
Uno studio ha ad esempio dimostrato come, durante la pandemia, “possedere una console e trascorrere anche solo un'ora in più al giorno giocando a questo tipo di videogiochi era associato a un aumento della salute mentale e della soddisfazione per la propria vita” o che “per la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, non c'era alcuna differenza statisticamente significativa tra giocare a un videogioco e dedicarsi alla meditazione”.
La cosa più bella, comunque, è il modo in cui tutto ciò viene raccontato all’interno di questo fantastico articolo interattivo.
Non è colpa degli algoritmi
Siamo ormai tutti d’accordo con il concetto di echo chambers e che gli algoritmi “ci fanno vedere solo quello che vogliono”.
Ma non è la classificazione algoritmica in sé ad essere cattiva. È solo che gli algoritmi a cui sei abituato o abituata non si preoccupano dei tuoi obiettivi.
Una lettura interessante su come invece potresti sfruttarli al meglio.
Un club in cui paghi migliaia di dollari per creare contenuti “old money”
A proposito di algoritmi che propongono cose, questa settimana gli algoritmi potrebbero averti proposto video simili a questo che è andato virale su X, in cui un gruppo di ventenni in abiti da sera cenano e ballano in una villa storica con caption che recita “Casual parties at Lake Como”.
Il video ha totalizzato oltre 29 milioni di visualizzazioni e una serie infinita di commenti intorno a una sola domanda: i ragazzi nel video sono ricchi davvero o no?
La risposta breve è “no” ma la risposta lunga è più divertente di così.
Le persone nel video fanno tutte parte di un "Instagram club" in cui paghi per vestirti e creare contenuti "old money" con un gruppo di aspiranti influencer "old money".
Il club si chiama TuxedoSociety, l’iscrizione costa 6.000 euro all’anno, e si definisce un club esclusivo "dedicato alle esperienze più raffinate nei luoghi più iconici di tutti i tempi".
Uno dei fondatori è Gabriele Bonini, un truffatore dell'e-commerce, e l'altro è Riccardo Capotosti, influencer “old money” attivo su Instagram e TikTok.
Potremmo riflettere su quanto tutto ciò sia legato alla corrente del quiet luxury, su come l'ascesa dei contenuti "old money" sia una risposta diretta all'instabilità della nostra era che porta a un desiderio collettivo di stabilità e a una romanticizzazione del passato.
Ma preferiamo restare superficiali e notare che un gruppo di ragazzetti che fumano sigari e sorseggiano scotch vestiti come il Grande Gatsby fa davvero molto ridere.
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